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Restaurlo virtuale e modellazione infografica
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Risultati da 1 a 10 di 11

Discussione: Restaurlo virtuale e modellazione infografica

  1. #1

    Cool Restaurlo virtuale e modellazione infografica

    La discussione che vorrei proporre corrisponde ad un problema che è emerso nell'affrontare la creazione di un modello 3d di un castello medievale della mia zona. Questo tipo di lavoro dopo varie ricerche sul web è possibile definirlo come: "modellazione infografica", "archeologia virtuale", addirittura c'è chi parla di "restauro virtuale" con tutte le contrarietà dei restauratori tradizionali.
    Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. !!!!!!
    GRAZIE

  2. #2
    mmm...
    Ultima modifica di mastro3d; 28-11-08 alle 13:37
    see you, Space Cowboy!
    http://www.mastro3d.blogspot.com/

  3. #3
    Quale sarebbe il problema emerso nell'affrontare la ricostruzione del castello? Puoi essere più dettagliato?
    Si tratta di un problema etimologico oppure di un problema di validità del modello ricostruito o in corso di ricostruzione?

    Riguardo l'analisi morfologica coincidente con la produzione di un modello digitale, perché comunque di questo si dovrebbe trattare, è un metodo di diagnosi che può essere di supporto allo studio di un manufatto, quindi ai fini del restauro, ma è uno dei vari metodi di indagine, da solo non è sufficiente.
    Sulla base della fedeltà della ricostruzione digitale si possono ottenere molte informazioni: individuazione delle deformazioni prodotte da assestamenti statici o eventi esterni, individuazione e quantificazione dei dissesti, dell'erosione, delle fessurazioni, delle infiltrazioni, etc., l'individuazioni delle superfetazioni, che permette l'analisi cronologica delle modifiche avvenute nel tempo, come anche la possibilità di ipotizzare come fosse prima e come fosse stato modificato nel tempo. Si può fare molto, ma molto dipende dalla qualità dei dati e da come vengono elaborati, sia che si tratti di rilievo tradizionale, sia che si tratti di rilievo tramite laser scan.
    Luci e onde del belpaese - LWITA.com
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  4. #4
    Ciao mikadit,
    vorrei inanzitutto capire in termiti etimologici l'argomento.
    Il mio obbiettivo è di riprorre all'occhio umano una costruzione che non può in nessun modo essere riproposta se non attraverso una rappresentazione virtuale. Oggi il castello in questione è in fase di restauro.
    I lavori termineranno in prospettiva di un riutilizzo e adattamento dei locali che non comporta un rifacimento integrale dell'edificio.
    Considerando che
    -il restauro costituisce il momento metodologico del riconoscimento dell'opera d'arte, nella sua "consistenza fisica"(Teoria del Restauro Cesare Brandi)
    è opportuno parlare di Restauro Virtuale o si tratta di modellazione 3D destinata a ottenere informazioni su lo stato originario dell'edificio fuori dal suo contesto storico?

  5. #5
    Considerare la definizione di restauro virtuale sulla base della definizione di restauro di Brandi è limitativo, trovo che, trattandosi di nuove tecnologie, bisogna guardare all'oggi. Senza certo abbandonare gli insegnamenti del passato, di cui bisogna far tesoro dei pregi e dei difetti (vedi l'estetismo dello stesso Brandi), ma pur sempre con coscienza delle possibilità e peculiarità dello stato dell'arte (senza farsi prendere dal brutalismo o dall'asetticità, come in certi cosidetti restauri critico-coservativi).

    E' evidente che posso dire tranquillamente che la riproduzione virtuale di un manufatto è una ricostruzione fatta in ambiente digitale, quindi, compresi i pregi e i difetti che li caratterizza, il restauro virtuale lo posso definire rappresentazione di un possibile restauro, di come potenziamente, virtualmente, potrebbe essere.
    Se il modello tridimensionale a cui fai riferimento è la rappresentazione del manufatto restaurato, lo puoi tranquillamente chiamare restauro virtuale, non c'è nulla di male, è italiano. Se la ricostruzione del modello è dello stato di fatto, allora lo considererei come rappresentazione virtuale del rilievo. Se è un'ipotesi su come fosse in un determinato tempo, allora basta specificarlo. Insomma non mi farei confondere dai falsi ossimori, dalle speculazioni di parte, la terminologia è chiara.
    Leggendo la definizione di restauro virtuale sul Wiki italiano ci si può rendere conto di quanto zelo ci sia nello speculare sulla terminologia, creando confusione e polemiche improduttive: http://it.wikipedia.org/wiki/Restauro_virtuale
    Luci e onde del belpaese - LWITA.com
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  6. #6
    Ti ringrazio per la partecipazione alla discussione
    il parere di un modellatore è per me assai importante.
    Già avevo letto il wiki italiano ma ho trovato utile solo le fonti da consultare.
    Ho visto progetti che trattano di questa materia in modo diverso considerandola come archeologia virtuale:

    http://www.vhlab.itabc.cnr.it/archeovirtual/

    http://www.archeomatica.unict.it


    cosa ne pensate !!!

  7. #7
    Per la verità non ti ho risposto sulla base dell'esperienza di modellazione, ma su quello che ho appreso dallo studio della teoria e della storia del restauro, da visite di cantiere e approfondimenti su interventi piuttosto importanti, dall'applicazione del progetto di restauro critico-conservativo e dall'appliccazione pratica con laser-scan e l'analisi della nuvola di punti.

    L'archeologia virtuale bisogna prenderla per i pregi e difetti che caratterizzano questo ambito, i difetti sono perlopiù dati dalle limitazioni del realtime, che non permetterebbe la fruibilità se gli oggetti rappresentati sono dettagliati come dovrebbero, quindi sono quasi sempre realizzati in lowpoly. Sono relativamente utili per lo studio del manufatto, vengono utilizzati maggiormente per rendere noti alcuni risultati ai non addetti ai lavori, nei musei o per fini promozionali, sono un po' come delle conclusioni o delle tappe. Ma fin tanto che saranno di basso livello di dettaglio tenderanno sempre a svilire l'immenso lavoro che vi sta dietro. Dall'altra però l'archeologia virtuale permette di avere un'idea visuale abbastanza buona dei contesti, specialmente quando viene fatto largo uso delle textures.
    L'avvento del 64bit dovrebbe offrire un futuro migliore per l'archologia virtuale, mi aspetto che ci sia già qualche cosa in corso o comunque qualche novità nel prossimo futuro.
    A parte il virtuale in real time, che non è obbligatorio, ma ad oggi è lì che tutti corrono, resta la possibilità data dalla produzione video (intendo rendering di alta qualità) e dalla sua fruizione interattiva, partendo dallo stitching delle immagini, dai QTVR fino a lavori che possono offrire l'interazione su punti sensibili del video per avviare nuove animazioni, preferibilmente di qualità, altrimenti meglio il realtime.
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  8. #8
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    molto interessante questa discussione, anche se faccio un po fatica a comprendere tutti i termini tecnici ed etimologici che utilizate ! hehe

    comunque sia, il termine restauro virtuale mi pare un po' vuoto, nel senso che il restauro parte da uno studio del manufatto (tecnica esecutiva, materiali, storia del manufatto stesso) per aquisire informazioni, diventando poi pratico : si interviene sul manufatto affrontando i problemi che il tempo ed altri elementi esterni hanno causato, "rispettando" il manufatto stesso , cioè l'intervento non stravolge l'opera, ma è atto a conservarla.

    ora:
    tutto questo ha una connotazione assolutamente pratica (quindi non virtuale): il fatto che vengano utilizzate nuove tecnologie per aquisire informazioni dettagliate è naturalmente accessorio al l'atto stesso del restauro.

    a parer mio, il resto appartiene al mondo della visualizzazione , rappresentazione se vogliamo, che viene spesso fatta per mostrare diverse cose, ad esempio il processo del restauro ,nelle sue varie fasi (questo è molto interessante)
    ma anche, attraverso le stesse tecnologie, ricostruzioni virtuali dell'aspetto del manufatto nel passato per farne comprendere meglio l'aspetto originale

    quindi distinguerei un oco quello che fattivamente attiene al restauro vero e proprio dall'utilizzo di tecnologie 3D, soprattutto quando queste sono volte solamente alla rappresentazione dell'opera.

    spero di averci preso ! non essendo un architetto.
    Every voyage starts with the first step.

    Facebook: Daniele Mattei
    Pagina Facebook Daniele Mattei Art
    Blog:Encrenoir

  9. #9
    Siete grandi !!!
    Sono soddisfatto di questa discussione. A questo punto vorrei
    sapere se mikadit mi saprebbe indicare testi o altri tipo di fonti per approfondire quelle questioni da lui suggerite.
    Per poter permettere una discussine alla pari.
    GRAZIE

    P.S. (Mi sono registrato troppo tardi a questo sito!!!)

  10. #10
    @ Nemoid
    Dani, concordo con te che la terminologia deve distinguere a cosa attenga una determinata rappresentazione. Ma l'aggiungere il termine virtuale dopo restauro non dovrebbe svilire il restauro nella sua accezione pratica, insieme, i due termini, definisco chiaramente gli inteti, l'uno chiarisce l'altro e viceversa, non dovrebbero creare confusioni, o falsi ossimori, anche se utilizzati nell'ambito della scienza del restauro.
    Quindi se dico restauro virtuale, intendo il rifacimento delle parti mancanti in ambiente virtuale. Sapendo poi l'intento di tale restauro, aggiungo tutti quei chiarimenti tecnici che sarebbero d'uopo per chiarire cosa è rappresentato virtualemente, i limiti ed i pregi di tale rappresentazione.


    @ alessandro84
    Difficile consigliarti dei testi, il restauro è soggetto alle tendenze, è strettamente legato al periodo, oggi siamo nel periodo del critoco-conservativo, dice tutto e nulla poiché alla fine ognuno interpreta a modo suo, e ci troviamo con quei restauri leccati o brutalisti. Il restauro virtuale oggi si lega molto alla realtà virtuale, purtroppo con poca coscienza dei limiti e delle possibilità tecniche, ma fa tendenza.
    Qualunque sia l'epoca, il restauro è sempre legato a ragioni di alta sensibilità morale, ma il problema è che quell'alta sensibilità è buona per quell'epoca, dopo una decina d'anni ci saranno nuovi punti di vista e nuove morali, progressiste o retrò che siano, saranno comunque legate alla moda, al kunstwollen. A sua volta ci si deve mettere dentro che, come tutte le scienze, è legata ai risultati pratici e sono questi che fanno scuola, così, dato che i tempi dei restauri sono lunghi e variabili, anche gli sviluppi sono lunghi e contraddittori. Altrettanta sensibilità, indipendentemente dalle posizioni, non vi è nel restauro virtuale, probabilmente perché la ricerca e lo sviluppo non li da molto peso, visto che fondamentalemente è mera rappresentazione. L'unica stimolo per lo sviluppo è il carattere promozionale di queste rappresentazioni, un modo per rendere accattivante e promuovere musei, mostre, parchi archeologici e monumenti.

    Dai un'occhiata a The Parthenon di Debevec, una realizzazione estemporanea che ha messo insieme sistemi di rilievo avanzati e computer grafica, riunendo virtualmente il Partenone di Atene con i suoi fregi, esposti al British Museum di Londra, ed infine ricostruendo virtualmente l'edificio. Il video è anche un restauro virtuale, oltre ad una ricostruzione, il rilievo è stato fatto sullo stato di fatto del Partenone, dopo il restauro effettivo, si notano le parti ricostruite, fisicamente, come anche il marmo ripulito, e ad un certo punto avviene il ripristino, la ricollocazione dei pezzi, la riunione delle sculture con il monumento, che è il vero e proprio restauro virtuale. Quello che avviene dopo, con l'aggiunta dei colori e la contestualizzazione è evidentemente la ricostruzione virtuale.

    Nell'ambito della rappresentazione virtuale del restauro non saprei quali testi consigliare, ti suggerisco cominciare la ricerca dal web. Vedi quello che fa il CNR - ITABC.
    Ma dai un'occhiata anche alla teoria del restauro, se ti va, puoi partire dal Wiki italiano, sotto il termine restauro trovi parecchi spunti. Cercando di stare in una via di mezzo tra criticismo e conservatorismo, lontano dagli ismi, personalmente trovo interessanti le critiche di Paolo Marconi al restauro contemporaneo, al falso storico, ma molto importanti anche le posizioni antiestetiche e antistoriche di Amedeo Bellini, come anche l'approccio filosofico di Alois Riegl.
    Luci e onde del belpaese - LWITA.com
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