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Wotan3d
16-01-14, 22:47
Ciao,

oggi pomeriggio sono stato a Milano, da FabLab (www.fablabmilano.it).
Mi è stato indicato proprio da sharebot, a cui avevo telefonato per chiedere se sarebbe stato possibile visionare la stampante ed avere alcune risposte.
FabLab sono rivenditori di sharebot, oltre che organizzare corsi e mettere a disposizione le stampanti.
Dire che sono stati gentili è un eufemismo: senza tentare di vendermi niente mi hanno dedicato tempo rispondendo a qualsiasi domanda rivolgessi e mostrandomi qualsiasi cosa avessero a disposizione, nonostante fossero impegnati.
Avevo già visto alre stampanti molto più costose, quindi mi aspettavo, visto il prezzo, dei risultati mediocri.
La prima impressione guardando i pezzi stampati è stata positiva, per quanto riguarda la "risoluzuione" di stampa, ovvero la dimensione degli strati. Gli oggetti sono abbastanza lisci, le righe molto piccole. Dipende poi dalle impostazioni, ma il confronto con la stampante da 8000 euro, di cui non ricordo ne il nome ne la marca, ma è dagli usa, la vede vincente nonostante costi 5 volte in meno.
Molti i materiali, tutti sanno dell'abs e della pla, ma del gesso e del legno io non ne sapevo niente. Poi c'è la gomma ed il nylon. E più passa il tempo più materiali si aggiungono.
Gli oggetti che ho visto non erano molto dettagliati, avrei voluto vedere qualche cosa molto particolareggiato, invece solo "stupidatine", le solite che si vedono nei siti.
Guardando attentamente ho notato questo: nei bicchieri, vasetti, forme che salgono abbastanza verticali, il risultato è eccellente. Quando però le forme iniziano a sagomarsi "in orizzontale" allora compaiono dei difettini. Alcuni vasetti con superficie "a diamante" (immaginate che anzichè esserci la superficie liscia ci siano tante piccole piramidi che escono, tutto a punte praticamente) presentavano alcuni forellini, come se ci fosse un'evidente difficoltà nello stampaggio di superfici inclinate. Ritengo però che la stampa debba seguire determinate regole, e certe superfici estreme debbano esser fatte con criterio, non è che tutto ciò che si può modellare lo si può anche stampare in pezzo unico, forse certe forme erano da evitare, ma non essendo esperto non saprei. Sicuramente molte forme erano dei puri esercizi di stile, completamente inutili nella pratica, e visto che io ragiono in ottica di un possibile mercato, poco mi interessano cose fatte solo per dire "ho la stampante e posso fare questa fesseria"... i prodotti devono avere una loro logica, quindi forme più sensate che sicuramente non costringono la stampante a peripezie impossibili.
La cosa che mi ha lasciato perplesso è questa: la stampa ha bisogno di molta pratica, non è che la si compra ed il giorno dopo si sforna di tutto e di più... ci si deve fare le ossa, trovare le impostazioni... velocità, temperature e materiali devono sposarsi alla forma che si vuole stampare. Erano esposti molti "errori" di stampa, oggetti sbagliati, non per errori nel modello 3d, ma per altri e vari motivi: temperatura selezionata, velocità, ecc.
E' chiaro quindi che serve un periodo di prova in cui si imparano tutti i trucchi del mestiere. Quello che non ho capito però è se tutta la trafila test debba essere fatta per ogni pezzo stampato od una volta trovati i settaggi giusti si possa stampare con tutta tranquillità diversi tipi di oggetti.
Una stampante era ferma e stavano tentando di farla funzionare senza successo.... se non riescono loro non so come ci possa riuscire un acquirente, voglio dire... non era difettosa e facevano fatica a capire cosa non andasse. Magari è solo una coincidenza, boh.
Nel tempo che sono stato lì una persona ha stampato un anello (doveva essere uno studente, comunque era solo un test) ma a causa di settaggi errati l'oggetto è risultato difettoso... non è molto bello per un possibile acquirente quale io ero non veder nemmeno una stampa andata a buon fine. D'altra parte chi in quel momento stava usando fisicamente le stampanti erano solo ragazzi studenti che facevano i loro test, come dicevo nessun tentativo di vendita e nessuna dimostrazione stile marketing, ma solo laboratorio di studio, dal lato pratico. Avrei voluto però vedere qualcosa funzionare a dovere.
Mooooolto positivo il fatto che stiano mettendo a punto un estrusore di plastica: tutti i materiali compatibili che si hanno disponibili in casa potranno essere estrusi creando il filo. Mi hanno fatto l'esempio di una sedia rotta dell'ikea, nel caso fosse un materiale compatibile (immaginiamo di abs) la si potrà fare a pezzi e fabbricarsi una bobina di filo. E così tutti gli scarti, le prove andate male... insomma, tutto portà essere riciclato. Logicamente io personalmente non mi affiderei a materiale riciclato per stampare un oggetto da consegnare ad un cliente, sarebbe come consegnare un betacam riciclato, ma almeno non mi piagerebbe il cuore far prove e prove anche se finiscono male, perchè potrei riutilizzare il materiale per altri test.

Quello che ho percepito alla fine, ma non ho la conferma e resta solo una mia impressione, è che la stampante sia ancora un po' acerba. Sicuramente ottima per alcune cose, se davvero funziona a dovere, ma lì non l'ho vista funzionare.
Non riesco ancora a vederci uno sbocco commerciale, gli oggetti erano tutte cose inutili e costose e quella rigatura, anche se a risoluzione alta è veramente fine, resta fastidiosa se si fogliono utilizzare gli oggetti per alcune cose specifiche. La prortotipazione, secondo me, la possono fare gli utenti cad, ma uno come me che fa grafica poligonale puramente visiva cosa ci potrebbe fare? Un pupazzino da dare al figlioletto per giocare? mah, ci devo ragionare, ma questo esula dal tipo di stampante scelta.
Resta aperta la questione più importante: ogni oggetto da stampare necessita di un tuning che richiede numerose prove? non è logicamente una domanda da porre al venditore.
Una considerazione: l'esposizione degli "errori di stampa" poco giova dal lato marketing, eppure mi hanno mostrato tutto, non hanno nascosto niente, non hanno minimamente tentato di dipingermi la stampante meglio di come effettivamente è. Questo penso sia dovuto al fatto che fablab effettivamente è un laboratorio, un posto in cui testare ed imparate, quindi è stata una visita reale, senza veli, e questo è positivissimo perchè e ciò che si può trovare di fronte l'acquirente una volta che acquista la stampante, con tutti i pro ed i contro. Il modo di fare di questi signori è molto apprezzabile, sono veramente lieto di non aver trovato dei commerciali che, al contrario, mi fanno solo allontanare dal prodotto che tentano in tutti i modi di vendermi decantando lodi che invece non ha.
La mia conclusione è positiva, sicuramente se trovassi il modo di sfruttare la stampante per lavoro, terrei sharebot in assoluta considerazione.

Ora vorrei capire invece come è la makerbot, così dalle immagini nel sito sembra più professionale, come caratteristiche tecniche invece è bene o male pari alla SB. Tenterò di vedere pure quella e di capirne qualcosa in più sperando, ma non ci credo, di non trovare degli imbonitori. Certo è che per me, qui a Bergamo, un prodotto italiano (sharebot) che ha un'assistenza vicina e soprattutto persone disponibili come quelle incontrate a FabLab sarebbe senza ombra di dubbio da preferire ad una stampante statunitense.
Qualcuno sa qualcosa della Makerbot? l'avete vista in funzione?