Ieri discutendo di tutt'altro su Fb ho scritto qualcosa che m'ha dato lo spunto per aprire una discussione qui. Il discorso nato per un lavoro di archiviz era sull'effettiva semplicità di maxwell di impostare una scena e del vantaggio che (alla fine) questo comportava in termini generali (anche paragonandolo a tempi di calcolo più lunghi).
Il mio commento è stato più o meno questo: Programmi come Maxwell, ma anche tutti quelli venuti dopo, permettono di raggiungere il fotorealismo in maniera più "naturale" rispetto ad altri motori (LW compreso).
Nel senso che i parametri da impostare sono (a mio avviso) più comprensibili e meno empirici. Luci con una potenza espressa in una scala familiare, materiali che rispondono a regole fisiche, camera che si comporta come una macchina fotografica e via dicendo.
Alla fine per generare un'immagine fotorealistica su Maxwell "basta" conoscere certe regole o usare i migliaia di preset dando il tutto in pasto ad un buon hardware.
Aggiungevo dicendo che il lavoro di chi fa archiviz sarebbe presto mutato... perchè chi ha uno studio che fa solo visualizzazione 3D si sarebbe ben presto dovuto confrontare non con la concorrenza di altri studi... ma con chi fa progettazione e che con una spesa tutto sommato accessibile sarebbe in grado di implementare hardware, software e competenze (basiche ma sufficienti) a generare immagini adeguate alla presentazione di cui ha bisogno. Già oggi uno sketchup con uno dei tanti engine di rendering permette di fare cose egregie e quasi a costo zero.

Il parallelo con la fotografia era anche la conclusione del mio discorso.
Probabilmente all'inizio dell'era fotografica bastava saper impostare una macchina fotografica per esser chiamati artisti della fotografia. Col passare del tempo e la diffusione delle macchine fotografiche superautomatiche la figura del fotografo si è dovuta trasformare aggiungendo alle capacità di saper fotografare correttamente (e quello oggi son capaci di farlo quasi tutti) alla capacità di emozionare. Oggi si definisce bella una foto che ci trasmette qualcosa.. e non solo che è esposta bene.
E per il 3D architettonico il passo (secondo me) sarà lo stesso. Dovremo superare il limite del fotorealismo (e noi di LW ci dobbiamo ancora arrivare) per raggiungere una dimensione più artistica.
So che non sto dicendo niente di nuovo e che ci sono già centinaia di studi che hanno intrapreso questa strada... ma spesso mi ritrovo a dibattere di fotorealismo (o della sua ricerca) come un punto di arrivo... mentre invece temo che siamo in ritardo rispetto al resto del mondo (3D) che il realismo l'ha già raggiunto e adesso sta "scremando" l'offerta tra l'emozionante e il banale.

Palla buttata... aspetto rinvii...