//
Calcolatore prezzi fotografi professionisti: uno spunto? - Pagina 2
Pagina 2 di 2 PrimaPrima 12
Risultati da 11 a 13 di 13

Discussione: Calcolatore prezzi fotografi professionisti: uno spunto?

  1. #11
    Lupo Guercio L'avatar di htsoft
    Data Registrazione
    Dec 2007
    Località
    Castellanza (VA)
    Messaggi
    559
    Citazione Originariamente Scritto da happymilk Visualizza Messaggio
    I vari ordini professionali (geometri, architetti, ingegneri, etc) hanno tutti un "listino prezzi" per le varie pratiche che posson esser svolte dai loro iscritti.
    Questi prezzi sono 3-4 volte superiori al prezzo di mercato medio che poi applica il professionista.
    I prezzi di "listino" vengono usati laddove si presentino problemi tra cliente e professionista che si rivolge all'ordine per farsi vistare la notula (con i prezzi pieni). Da lì si apre il contenzioso tra ordine e cliente etc etc...

    Tra l'altro va detto che il metodo di calcolo per adesso si basa solo su dati oggettivi. Non tiene conto per esempio dell'esperienza, e del prestigio del fornitore. Questo è giustificabilissimo laddove si abbia a che fare con chi è alle prime armi (e sò bene che il calcolatore ha come obiettivo proprio questo genere di casistica), ma potrebbe risultare troppo vincolante con il professionista affermato.

    In fondo siamo pieni di esempi che ci dimostrano che il prezzo per un servizio / bene non scaturisce dal semplice calcolo dello sforzo necessario per ottenerlo, ma si basa anche su fattori emotivi

    Ciao
    Mirko
    Hai ragione, spesso per un servizio si paga anche l'esperienza ed il prestigio (per i beni si paga la pubblicità), ma come introdurresti queste grandezze nel calcolatore?
    Per ora mi sono rifatto agli studi di settore in qualche modo parametro di prestigio (se hai uno studio grande e tanti clienti e lavori da tanto devi pagare di più, dicono, in sintesi).
    D'altronde sappiamo che se un cliente va da Lorenzo Piano si aspetta un conto salatissimo (spesso non appoggiato da pari qualità), ma che è disposto ad accettare tale costo per poter dire (vivo in un appartamento progettato da Piano).
    Potrei quindi introdurre due grandezze:
    1) Anni di esperienza
    2) Prestigio

    Ma mi sorge un dubbio, mentre il primo è univoco (se ho aperto lo studio 3 anni fa ho 3 anni di esperienza, magari non ho fatto una ceppa, ma ho 3 anni di tasse pagate e tanto basta)
    Ma il secondo chi lo assegna? Dovrebbe esserci un modo univoco per definire il prestigio, non fosse altro per evitare i casi di eccessiva o falsa modestia o di immodestia...

    Cosa suggerisci?
    Ho fatto l'amore con Control, domani provo Caps-Lock

    Il mio blog: http://vitain3d.blogspot.com

    Roberto S.

  2. #12
    Citazione Originariamente Scritto da htsoft Visualizza Messaggio
    Hai ragione, spesso per un servizio si paga anche l'esperienza ed il prestigio (per i beni si paga la pubblicità), ma come introdurresti queste grandezze nel calcolatore?
    Per ora mi sono rifatto agli studi di settore in qualche modo parametro di prestigio (se hai uno studio grande e tanti clienti e lavori da tanto devi pagare di più, dicono, in sintesi).
    D'altronde sappiamo che se un cliente va da Lorenzo Piano si aspetta un conto salatissimo (spesso non appoggiato da pari qualità), ma che è disposto ad accettare tale costo per poter dire (vivo in un appartamento progettato da Piano).
    Potrei quindi introdurre due grandezze:
    1) Anni di esperienza
    2) Prestigio

    Ma mi sorge un dubbio, mentre il primo è univoco (se ho aperto lo studio 3 anni fa ho 3 anni di esperienza, magari non ho fatto una ceppa, ma ho 3 anni di tasse pagate e tanto basta)
    Ma il secondo chi lo assegna? Dovrebbe esserci un modo univoco per definire il prestigio, non fosse altro per evitare i casi di eccessiva o falsa modestia o di immodestia...

    Cosa suggerisci?
    No. Io non propongo di inserire nel calcolatore ulteriori parametri (forse gli anni di esperienza si che, come hai detto, è un dato oggettivo)
    Quello che volevo era rispondere al tuo dubbio sul "fregare il cliente" proponendo una forbice dove il prezzo minimo equivale a quello che esce fuori dal calcolatore.

    Cioè... e qui torno indietro ad un paio di messaggi, secondo me un calcolo empirico fatto sulla falsariga di quello dell'associazione fotografi (poi magari mi cerco qualcosa pure sulle associazioni di grafici) con dei parametri più attinenti alla nostra realtà può esser sufficiente a generare una forbice adeguata da soddisfare le esigenze del "novello" e dello studio affermato

    OT: ho come l'impressione che noi grafici 3D ci siam voluti forzatamente distinguere dalla figura del grafico tradizionale. Forse per paura di confrontarci con realtà più strutturate e consolidate... forse perchè neanche noi sappiamo in realtà cosa siamo...
    Tuttavia mi sembra di notare in vari forum 3d (non solo questo) come unita alla volontà di creare un associazione (spesso più sulla carta che sui fatti concreti) ci sia una totale (o quasi) chiusura nel volersi guardare attorno per capire se esiste già qualcosa che possa fare al caso nostro senza dover necessariamente partire da zero.

    (l'OT all'inizio è perchè comunque questo discorso esula dalla bontà dell'idea di dotarsi di un calcolatore di prezzi)


    Ciao

    Aggiornamento:
    Ho letto questa prefazione nel libretto distribuito assieme al calcolo del tariffario (sempre nel sito della tau visual) che riporto perchè illuminante di un aspetto che non avevo considerato minimamente:

    Per oltre venti anni, TAU Visual ha realizzato e distribuito un "tariffario professionale" che riportava, oltre ad indicazioni che spiegassero le dinamiche tariffarie, anche i valori tariffari veri e propri - numerici, per intenderci.
    Tali tariffe sono sempre state descritte come puramente indicative, di semplice riferimento, e mai obbligatorie per i Soci, nè per chicchessia.
    Ciononostante, durante il 2006 l'autorità Antitrust ha tuttavia imposto di interrompere la diffusione di tali dati numerici, in quanto ritenuti in grado di provocare una distorsione del mercato, e di falsare i meccanismi di libera concorrenza.

    La prefazione poi prosegue con la contestazione di questa imposizione spiegandone i motivi. Anche la nascita del calcolatore online è stata voluta per ovviare alla mancanza del tariffario vero e proprio.


    Sta cosa mi sembra stia a significare che l'Antitrust potrebbe ritenere troppo vincolante anche un sistema a forbice con minimi e massimi... figuriamoci un prezzo univoco.

    Probabilmente non ci dobbiamo preoccupare ancora di un eventuale attenzione da parte di un organo di controllo perchè semplicemente non esistiamo come figura associazionistica... però questa cosa mi sembra sia da considerare in ogni caso
    Ultima modifica di happymilk; 12-03-08 alle 18:23

  3. #13
    Lupo Guercio L'avatar di htsoft
    Data Registrazione
    Dec 2007
    Località
    Castellanza (VA)
    Messaggi
    559
    Ciao,

    ho appena letto il tuo aggiornamento. Ed in effetti da da pensare, sono andato anche io a rileggere il testo ed in effetti bisogna pensare attentamente ad alcuni aspetti:

    - Inizialmente la forbice non esisteva e pertanto un utente (cliente o fornitore che fosse) sapeva esattamente il prezzo da pagare
    - La forbice è un workaround per aggirare la sentenza dell'antitrust.

    Nel nostro caso, hai ragione, non esistendo come associazione di categoria non ci si deve preoccupare di eventuali sentenze.
    Credo che il problema fondamentale sia nato da come la tau abbia posto il listino. Questo perchè tale sentenza sarebbe normalmente estendibile agli avvocati, ai notai ed ai commercialisti (anche se li hanno albi e non associazioni).
    Come sempre la legge italiana va tenuta da conto prima di fare qualunque passo. Inoltre credo che, proprio in virtù del fatto che vi sono diversi parametri non oggettivi, e quindi soggetti ad interpretazione, sia intervenuta l'antitrust.
    Mi spiego: dare un valore alla creatività, alla professionalità ed all'impegno non è, in qualche modo, possibile. Sono elementi soggettivi e, pertanto, non sono pesabili.
    Nel mestiere di fotografo i parametri pesabili sono pochi ed in genere sono tutti rappresentati negli studi di settore e si limitano al tipo di attività, alla posizione ed alle dimensioni dell'ufficio.
    Interviene poi il fattore ignoranza. La sentenza dell'antitrust è probabilmente appellabile in quanto, se la frase riportata dalla tau è corretta, non vi è condizione di monopolio o costituzione di cartello e pertanto l'antitrust è intervenuta in un ambito improprio. Il listino di quattroruote dell'usato sarebbe ad egual modo da abolire proprio perchè crea una situazione di mercato fuorviante.
    Io, però, credo che recuperare la sentenza sia d'obbligo, in particolare il perchè l'antitrust abbia deciso di intervenire mettendo un fermo a tale distribuzione e come mai il giudice abbia comminato la sentenza, ma soprattutto perchè la tau (che richiede un compenso dai propri iscritti anche a fronte di una tutela legale) non abbia deciso di fare ricorso.

    Nel nostro caso, oltre al fatto che non vi è nessuna associazione di categoria, il calcolatore è semplicemente un oggetto qualificabile come didattico in quanto esso serve ad identificare quali sono i parametri che intervengono nella definizione di una tavola e quanto essi possano pesare.
    Ho fatto l'amore con Control, domani provo Caps-Lock

    Il mio blog: http://vitain3d.blogspot.com

    Roberto S.

Segnalibri

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •