Posso dire la mia, con un discorso un po' generale?
Vedi, per me, fondamentalmente, il 3d ha un difetto, un difetto che rende quasi tutte le opere, anche le più elaborate, un 'già visto'.
Il 3D tende al fotorealismo. Vuole essere una foto. Tanto che le immagini più riuscite 'sono' foto.
E la critica o i complimenti vertono tutti sulla tecnica, cioè su quanto l'esecutore padroneggia la tecnica.
Per far saltare all'occhio degli utenti 'normali' quanto ci sia di straordinario nell'opera, si deve mettere il wire, giusto per dire: Occhio... non è una foto, sembra una foto, voglio che la sia, ma non la è.
Dopo un po' di tempo di questo mi sono un po' stufato. Una volta feci un immagine carica d''acqua, di trasparenze, di riflessioni, di poligoni, di global illumination, di emitters, di modellazione ecc ecc. Tanto che sembrava una foto...
Ricordo un commento:"l'hai caricato l'engine di render, eh!?".
Paradossalmente questo è stato il commento più indovinato all'immagine.
Quando dimostri di padroneggiare la tecnica... che altro ti rimane???
Dunque io penso che il processo debba iniziare da una domanda. Posto che chiunque lo fa per fare cose belle.
Che ci faccio io col 3D?
1) ci lavoro.
2) mi ci diverto
3) sono curioso
Alla prima risposta non può che seguire un percorso certosino. Devi PER FORZA studiare con umiltà, imparare dagli altri. Porti degli obiettivi minimali, senza strafare, all'inizio. Devi scegliere quale sarà il tuo spazio di eccellenza (modellazione, illuminazione, texturing) e sviluppare quello come eccellenza, le altre cose essendo solo 'utili' come supporto. Le competenze di base devono per forza essere complete, ma non devi diventare virtuoso in nulla. La maggior parte delle committenze richiede cose 'standard'. Fotorealismo (e non sempre), ma basta quello.
Alla seconda risposta segue un percorso più individuale. La maggior parte degli utenti segue strade battute da altri, e cerca di arrivare a maneggiare tecniche e programmi, il più delle volte seguendo il proprio gusto, talvolta quello degli altri.
Non c'è gara con i professionisti, che ci si guadagnano la vita e che devolvono ad ogni progetto giornate e giornate, non facendo altro. Non ha alcun senso porsi in contest con loro. Se non per la soddisfazione di ottenere un prodotto che potrebbe sembrare, quasi e da lontano, con un deficit di diottrie in chi guarda... forse... un lavoro DI.
Io, dopo aver visto le donne di Ponsonnet, di Lee o del maestro dei maestri, Stahlberg, HO DECISO che non farò mai, MAI una donna in 3D.
Alla terza risposta, la più facile, segue un percorso necessariamente individuale. Il mio amico Timm Dunn (Aurora) è un mediocre modellatore, e probabilmente un mediocre organizzatore di scene (mediocre nel senso di MOLTO bravo, ma non tra i migliori 1000 del mondo) ma E' un eccezionale divulgatore, un ottimo coder e fa delle bellissime interviste su SPINQUAD.
Lui ricerca.
Io, nel mio piccolo, oltre a fare lavoretti su ordinazione, ho scelto la 3° strada. Non potendo essere nei primi 10000 in qualcosa del 3D, preferisco essere uno dei pochi a fare alcune cose, marginali, ma desuete.
Dunque, il consiglio che ti posso dare, dal mio punto di vista, è il consiglio che darei a chiunque.
Rispondete alla semplice domanda:
Che ci faccio io col 3D???
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