Allegati: 1
Cinema e fotografia nella computer grafica
Cinema e fotografia nella computer grafica
Criteri e metodi cinematografici adottati dalla computer grafica: fotografia, sceneggiatura, regia
by Lillo Sorce aka elle esse
Allegato 13539
Introduzione
http://www.lwita.com/articles/cinema/
Si tratta di una serie di articoli sul cinema e la fotografia. Hanno l'intento di sottolineare lo stretto legame che esiste tra fotografia e computer grafica. L'approccio al set di una scena, che sia di LightWave o di un set cinematografico o fotografico, sono estremamente simili: è di questo che ci parlerà Lillo Sorce, autore degli articoli, di cui ora pubblichiamo l'introduzione. Lillo ci racconterà in modo semplice e discorsivo le basi della fotografia e dell'illuminazione del set cinematografico/fotografico, translandolo nella computer grafica, con esempi pratici, ma anche scene d'esempio da testare in LightWave.
Grazie a Lillo per il bel contributo che porta alla comunità di LWITA, ma anche a Tony, DM67, con cui sta collaborando nell'ambito di alcuni progetti. Senza tale incontro non avremmo avuto quest'opportunità.
Lillo Sorce, responsabile e direttore artistico della ELLE ESSE Pictures, video and animation studios, si occupa di regia, direzione della fotografia, sceneggiatura ed anche di formazione.
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Indice
Cinema-Fotografia-CG :: Realtà o finzione
Dopo l'Introduzione alla serie di articoli dedicati a Cinema e fotografia nella computer grafica. Lillo Sorce ci regala la prima puntata: Realtà o finzione.
Tra realtà e finzione, nella fotografia o nella computer grafica, come affrontare il set. Essere fedeli alla realtà o fingere?
http://www.lwita.com/articles/cinema/img/luci.jpg
http://www.lwita.com/articles/cinema...o_finzione.php
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Allegati: 4
realtà o finzione continued
Nell'attesa del prossimo articolo, volevo condividere con voi quattro foto, che ci aiuteranno a capire un po' meglio il concetto espresso in "realtà o finzione".
Quando si parla di fingere, nel cinema, non è solo un problema di luce, ma anche d'inquadratura, fingere nella posizione dei personaggi o degli oggetti, rispetto ad altri personaggi e ad altri oggetti, e rispetto alla stessa camera. Mi spiego meglio.
A volte il regista o il direttore della fotografia può fare assumere ad un attore una posizione scomodissima. Stranamente quella "falsa" posizione, fotograficamente, rende quella scena più vera, più credibile e nello stesso tempo più gradevole.
Nel cinema non è importante ciò che realmente fai, ma ciò che il pubblico crede che tu stia facendo. Andiamo alle nostre foto.
Nella prima foto (1.jpg),
la corretta esposizione è per l’abat-jour, risultato: il nostro amico è rimasto al buio.
Nella seconda (2.jpg),
l’esposizione corretta è sul ragazzo e ciò ha creato una sovraesposizione dell'ambiente e in particolare dell’abat-jour.
Nella terza foto (3.jpg)
arriva la finzione cinematografica: esposizione buona per l'ambiente e luce addizionale sul ragazzo per simulare quella dell'abat-jour.
Nella quarta foto (4.jpg),
abbiamo una doppia finzione: posizione del personaggio e luce addizionale.
La ragazza è davanti allo specchio illuminata dalle candele, questo è quello che si vuol far credere.
In realtà se guardiamo meglio, ci accorgiamo che la ragazza non è davanti allo specchio, ma molto più a sinistra, a tal punto da non potersi specchiare… e ad illuminarla non sono le candele ma una luce addizionale che le simula.
Tutto questo a beneficio dell’inquadratura.
Bene, spero che il concetto di realtà o finzione sia adesso un po’ più chiaro.
Per qualsiasi chiarimento la discussione è aperta. Buon lavoro.